La “macchina” dietro lo sfruttamento della natura è il traffico illegale, come quello di animali e parti di essi, legname e pesca illegale.
Questo fenomeno è considerato la
4° attività criminale al mondo per giro d’affari, e mette a repentaglio anche la nostra sicurezza. Eppure quando si pensa ai traffici illegali raramente viene considerato. Spesso la maggior parte delle organizzazioni per la conservazione della Natura si occupa di limitare il bracconaggio o sensibilizzare i consumatori. Ma i veri burattinai, ovvero i trafficanti, restano nell’ombra continuando ad agire indisturbati.
Il commercio di fauna selvatica è stato stimato dalle Nazioni Unite nel 2016 intorno a valori annuali dai 7 ai 23 miliardi di dollari.
Gli animali maggiormente coinvolti sono elefanti, rinoceronti, coralli, pangolini, tigri e grandi scimmie.
- il commercio illegale di avorio derivato dalle zanne degli elefanti è raddoppiato dal 2007, e triplicato dal 1998.
- tra il 2007 e il 2014, il bracconaggio dei rinoceronti è aumentato del 9000% in Sud Africa, mettendo a repentaglio la sopravvivenza stessa delle specie.
- tra il 2016 e il 2018 sono stati stimati guadagni illeciti annuali, generati dal traffico di avorio e delle corna di rinoceronte, rispettivamente di 400 milioni e 230 milioni di dollari americani.
Abbiamo contattato il dott.Andrea Crosta, co-fondatore e direttore di Earth League International, un’organizzazione no profit che si occupa di aiutare le agenzie governative di vari paesi nell'assicurare alla giustizia i “middle men” del traffico illegale. Nel video il dott.Crosta ci spiega come questo commercio, che sembrerebbe interessare solo a conservazionisti e amanti della natura, debba invece preoccupare tutti noi.
Fondazione A.R.C.A. sostiene il progetto di Earth League International (ELI) per un’importante operazione di investigazione per contrastare il traffico illegale del giaguaro in Bolivia.
Per approfondire, vai alla pagina in cui si parla del traffico dei grandi felini.
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